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GLI ANIMALI HANNO UN'ANIMA?
Di Jean Prieur, N. Spicacci (Traduttore)
Edizioni mediterranee

Il quesito del titolo viene affrontato sotto tutti i punti di vista. Ci sono racconti di animali e di padroni, approfondimenti storici per capire come l’animale è stato conosciuto e interpretato nelle varie epoche e culture. Racconti di episodi soprannaturali legati a fantasmi percepiti da animali e fantasmi di animali. Questo è il capitolo che una mente pragmatica può affrontare con maggior fatica. I capitoli che trattano il rapporto tra animali e religioni del mondo sono molto accurati per il livello di approfondimento d’indagine, con tanto di esegesi dei testi e confronto linguistico tra le varie versioni dell’antico testamento attraverso le epoche, le lingue e le diverse professioni cristiane. Non si tralasciano gli insegnamenti del Buddha, di Maometto e alcuni scritti evangelici apocrifi. Lo scopo di questi capitoli è quello di dimostrare come i popoli abbiano trovato giustificazione nelle cosiddette sacre scritture per il loro comportamento verso gli animali, fosse esso caritatevole o crudele (di solito crudele, è raro che si senta il bisogno di giustificarsi se ci si sta comportando con misericordia). Dio si è interessato degli animali? Sono essi parte della creazione e anch’essi compresi nella cosiddetta “salvezza” o sono soltanto corollario per le mirabolanti avventure del protagonista unico dell’universo che è l’Uomo? L’uomo è il padrone o il custode? Sfrutta o si prende cura? E l’animale soffre e gioisce o si tratta di automatismi? E se ammettiamo che esista una dimensione emozionale, possiamo ammettere anche l’esistenza di una intelligenza o di una morale nel comportamento animale?
Insomma, gli animali hanno un’anima?


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